
sul numero 1 /2021 di Diritto e Pratica del Lavoro è stato pubblicato il seguente articolo dell’Avv. Andrea Loro
La Corte di Cassazione Sezione Lavoro, con sentenza n. 20904 del 30 settembre 2020, ha ribadito il principio secondo il quale, tra persone legate da vincoli di parentela o di affinità, opera una presunzione di gratuità della prestazione lavorativa che trova la sua fonte nella circostanza che la stessa viene resa normalmente “affectionis vel benevolentiae causa”.
Trattandosi di presunzione, la stessa è sempre superabile fornendo la prova degli elementi tipici della subordinazione, oppure fornendo gli elementi tali da poter dimostrare l’esistenza di un’impresa familiare ex art. 230-bis c.c., oppure ancora dimostrando che la prestazione è stata resa nell’ambito di un rapporto di lavoro autonomo.